La protezione solare

Nell’euforia dell’estate viene spesso trascurata

 

Con l’arrivo della bella stagione, la protezione solare è un tema di attualità che, nell’euforia dell’estate, viene molto spesso trascurato.

L’esposizione al sole, in quantità moderate, ha un impatto benefico sulla salute favorendo la sintesi della vitamina D, che è essenziale per l’assorbimento del calcio nelle ossa, svolge un’azione disinfettante della cute e antinfiammatoria nei confronti di dermatite atopica e psoriasi.

Al contrario, l’esposizione prolungata e incontrollata alla luce del sole, può avere numerosi effetti dannosi visibili e “invisibili” tra cui: eritemi acuti di gravità variabile, lentigo solari, ipercheratosi, fotoinvecchiamento con assottigliamento della pelle, perdita di elasticità e di tonicità, secchezza e rughe cutanee. Nella peggiore delle ipotesi,a tumori cutanei di diverso tipo e grado.

È fondamentale proteggersi adeguatamente, adottando tutte le precauzioni e le misure attualmente disponibili e che permettono di godersi il sole e la vita all’aria aperta:

  • Esporsi al sole con gradualità
  • Fare attenzione alle superfici riflettenti, come acqua, neve o sabbia e ricordarsi che i raggi ultravioletti si assorbono anche all’ombra
  • Attenzione all’abbronzatura in quota
  • Utilizzare sempre occhiali da sole avvolgenti e a lenti scure in quanto anche gli occhi possono essere danneggiati dalle radiazioni
  • Non esporsi al sole durante le ore più calde
  • Utilizzare la protezione solare

 

Cos’è una protezione solare?

Una protezione solare consiste in una qualsiasi sostanza in grado di prevenire gli effetti nocivi dei raggi solari sulla pelle.

Nei prodotti di protezione solare, possono essere utilizzati due diversi filtri protettivi:

  • I filtri fisici sono capaci di riflettere e/o diffondere le radiazioni ultraviolette. Si tratta di molecole inorganiche, più precisamente, di ossidi. Quelli ammessi dal nostro regolamento sono: biossido di titanio, biossido di titanio nanoparticelle, ossido di zinco e ossido di zinco nanoparticelle. Sono fotostabili, non reagiscono con i filtri chimici e vengono spesso usati in associazione, determinando un effetto sinergico che permette di raggiungere valori molto elevati di SPF ( o fattore di protezione solare, fornisce un’indicazione numerica (6-10: bassa; 15-20-25: media; 30-50: alta; 50+: molto alta) relativa alla capacità del prodotto di schermare i raggi del sole).
  • I filtri chimici sono capaci di assorbire le radiazioni UV attraverso un meccanismo d’azione analogo a quello esercitato dalla melanina, il pigmento naturale responsabile dell’abbronzatura. Si tratta di molecole organiche come l’ethylhexyl methoxycinnamate, i salicilati, cinnamati, oxibenzone ecc. Questi, quando applicati sulla pelle, non conferiscono il cosiddetto “effetto bianco”.

 

Come sceglierla?

Il tempo di resistenza al sole varia in base alla sensibilità individuale e per questo motivo la scelta del protettore solare, va fatta in base al proprio fototipo:

  • Fototipo 1: carnagione lattea con lentiggini, occhi azzurri, capelli rossi. Sempre fotoprotezione estrema.
  • Fototipo 2: pelle chiara, occhi azzurri o verdi, capelli biondi. Sempre fotoprotezione alta
  • Fototipo 3: pelle chiara, occhi castani, capelli castani. Cominciare con una fotoprotezione medio- alta e diminuire gradualmente dopo i primi giorni di esposizione
  • Fototipo 4: pelle olivastra, occhi scuri e capelli bruni. Cominciare con una fotoprotezione media e diminuire gradualmente dopo i primi giorni di esposizione
  • Fototipo 5: pelle olivastra, occhi scuri, capelli neri. Necessita generalmente di fotoprotezione bassa.
  • Fototipo 6: pelle scura, occhi scuri e capelli neri. Necessita generalmente di fotoprotezione bassa.

Oltre al fototipo, per la scelta del filtro solare più adeguato è necessario tenere conto di altri fattori, quali, ad esempio, la durata dell’esposizione al sole, il luogo in cui ci si trova e l’età.

 

Benedetta Borio per Giovanna Saleri